Amore proibito by Coia Valls

Amore proibito by Coia Valls

autore:Coia Valls [Valls, Coia]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Historical
ISBN: 9788820094720
Google: z-vcCwAAQBAJ
editore: Sperling & kupfer
pubblicato: 2016-04-12T00:00:00+00:00


Quel mattino, con le capre non era andato lontano. Se fosse stato per lui, il pastore, il Matto, di cui nessuno ricordava il vero nome, si sarebbe perso dove loro lo avessero condotto, come faceva spesso quando era più giovane. L’età, però, lo aveva reso più prudente. La neve aveva ammantato anche gli altopiani, e il suo tragitto, che a volte si allungava fino al colle di Ares, era adesso così sconfinato da non poter essere percorso in un solo giorno; inoltre le basse temperature sconsigliavano di rimanere a dormire all’addiaccio.

Spesso desiderava spingersi oltre le cime che chiudevano la valle. Aveva abbastanza esperienza per affrontare la sfida e sarebbe sopravvissuto di sicuro, anche solo per dimostrarlo a tutti coloro che lo insultavano. Era un buon cacciatore, e lo accompagnava un cane sveglio e temerario. Per quale motivo ancora sopportava l’odio e l’intolleranza degli abitanti di Camprodon? Aveva davanti a sé la libertà, la possibilità di vivere lontano da tutti, senza dover subire le decisioni ingiuste dei potenti, senza dover dipendere da un lavoro malpagato che continuava a svolgere solo perché nessuno era così disgraziato da voler trascorrere la maggior parte del suo tempo tra gli animali.

Il cane si era allontanato troppo e lo richiamò a gran voce. Non dubitava della sua bravura, era solo inquieto perché la neve e il ghiaccio ne diminuivano l’olfatto, anche se poi, in realtà, finora avevano risalito soltanto la montagna di Sant Antoni, e uscendo di poco dal bosco avrebbero potuto scorgere il villaggio per orientarsi. I pascoli non erano molto abbondanti, ma le capre avevano bisogno di essere libere e il pastore gioiva ancora di più quando le vedeva saltare e correre davanti a lui, benché ormai non potesse più star loro dietro.

Dopo aver superato gli ultimi campi coltivati ed essersi spinto più addentro nella montagna, vide che la neve aveva modificato il paesaggio. Molti alberi avevano i rami spezzati, e anche il solito sentiero a tratti diventava più accidentato. Il pastore voleva raggiungere il rifugio che aveva costruito molto vicino alla cima, ma esitava. Forse sarebbe stato meglio se fossero tornati al villaggio per poi dirigersi al monastero; più per vedere Gaufred, il ragazzino a cui si era affezionato, che per assistere alla messa della Candelora. Da tempo aveva perso la fede nella Chiesa, anche se continuava a guardare il cielo quando era in montagna. Spesso arrivava alla conclusione che la sublimità di una tale meraviglia doveva aver avuto un’origine, un principio che gli sfuggiva.

Benché da anni tentasse di non mettersi troppo in evidenza, aveva avuto una parte attiva nella cacciata del predicatore. A volte oltrepassava i limiti, e si infervorava al punto da non riuscire più a controllarsi. Era anche vero, d’altra parte, che riteneva ingiusto non poter avere un’altra opportunità, dover rimanere per sempre il Matto, e che gli fosse vietato unirsi con le donne del villaggio, perfino con le vedove e le paralitiche.

Sì, aveva vissuto qualche amore sporadico, ma sempre con donne di passaggio che partecipavano al mercato o con la donna di un maso lontano che tutti consideravano una fattucchiera.



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